STRUTTURA ARCHITETTONICA E APPARATO DECORATIVO
Per avere le prime testimonianze dell'edificio attuale bisogna arrivare alla seconda metà del 1500: la Madonna di S.Eugenio - forse la raffigurazione dipinta dietro l'altare - avrebbe manifestato "segni miracolosi"; successivamente, con la visita dell'Arcivescovo Carlo Borromeo nel 1581, vengono riportate anche le prime notizie riguardanti la struttura del Tempio, che parlano di una Chiesa a navata unica. Dopo secoli di disuso e conseguente degrado, si diede esecuzione ad un'opera di restauro complessivo condotta negli anni 1927-28 ad opera della Scuola del Beato Angelico di Milano a cui è dunque riconducibile la configurazione attuale di S. Eugenio: alla navata principale sono state aggregate due navatelle laterali separate dal corpo centrale da campate sostenute da colonne in granito. Della vecchia Chiesa furono conservati il soffitto a cassettoni, l'Abside e l'antica Volta a tutto sesto sovrastante l'Altare. Il punto focale del Tempio è dominato dal prezioso affresco della Madonna col Bambino attorniata da cherubini che risalirebbe al '400 o addirittura ad un'epoca precedente. Le pareti della Navata sono impreziosite da raffinati ed elaborati motivi arborei bianchi in campo azzurro. Le navatelle sono caratterizzate da una zoccolatura in finto marmo grigio e da pareti decorate con fasce di motivi geometrici e floreali e fondi con rombi e stelle a stencil. Ai due lati dell'arco che conduce al Presbiterio e in controfacciata sono raffigurati in tondi i quattro Evangelisti.
INTERVENTO
Durante la prima fase di intervento è stata effettuata la pulitura graduata delle pitturazioni murali , dei rilievi e degli elementi plastici-architettonici dell'edificio al fine di recuperare la qualità e l'unità originari del Manufatto. Successivamente è stata ristabilita la corretta coesione degli intonaci di supporto e delle pellicole pittoriche tramite applicazione di apposite resine secondo le modalità e con la concentrazione di volta in volta ritenute più idonee in base alle campionature fatte. Per quanto riguarda il delicato intervento di restauro pittorico, si è valutato, in accordo con la Soprintendenza e la DL, la linea di intervento da seguire nel rispetto dell'originalità del Manufatto, attraverso la riconoscibilità e reversibilità degli interventi di restauro e contemporaneamente nell'intento di restituire l'unitarietà di lettura dell'opera. Sono state riprese le tinte di fondo, le tinteggiature trattate con velature, patinature e spugnature al fine di ottenere una superficie morbida ed elegante che meglio si adegua al Monumento antico. Il soffitto ligneo, dopo un'accurata operazione di pulitura, è stato trattato con prodotti antimuffa e antitarlo, le cavità stuccate ed è stata effettuata una finitura con trattamento di idratazione profonda a base di cera microcristallina.
Restauri autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano