G.F. Marcato


SANTUARIO INFERIORE B. V. MARIA IN S. NICOLAO - Corbetta (MI)
RESTAURO INTERNO CUPOLA, PRESBITERIO, TRANSETTI E NAVATA

STRUTTURA ARCHITETTONICA E APPARATO DECORATIVO del Santuario

 

Gli inizi del complesso costituente il Santuario Superiore e Inferiore della bella città di Corbetta risalgono al XII sec. con la costruzione del Santuario Inferiore a pianta a croce latina. Caratterizzato da un’architettura in stile rinascimentale, magistralmente espressa nella raffinata Cupola a cassettoni, il complesso venne poi trasformato ed ampliato nei secoli successivi; nel 1570 con l’edificazione delle Cappelle laterali e del Coro e nel 1582 con la costruzione del Tiburio. Architettonicamente piuttosto semplice ma di dimensioni ragguardevoli, il Tiburio è impostato su pianta ottagonale. Internamente si può notare la volta a spicchi a sesto rialzato, di una certa importanza. Nel 1556 venne invece avviata l’edificazione del Santuario Superiore, collocato al livello soprastante, ampliamento che rese il complesso monumentale organizzato su due livelli. Nel 1700 vennero attuate grosse trasformazioni al Santuario Superiore con il suo allargamento e la costruzione di due scaloni di accesso sui lati oltre alla costruzione della nuova Facciata. Di notevole importanza per i Fedeli che si recano in pellegrinaggio, il Monumento è di rara bellezza artistica oltre che sito di preghiera e di meditazione.

 

STRUTTURA ARCHITETTONICA E APPARATO DECORATIVO del Santuario Inferiore

 

L’apparato decorativo interno venne progettato nel 1874 ad opera del decoratore Mosè Bianchi. All’epoca del suo intervento le superfici si presentavano imbiancate a calce poiché era stato necessario disinfettarle dopo l’epidemia di colera. Il Bianchi ripensò l’intero apparato partendo dai pennacchi di imposta del Tamburo. Fu però solo nel 1948 che venne riportato alla luce l’antico ciclo di affreschi sotto lo strato di calce del seicento e sotto le decorazioni del Bianchi. Oggi ritroviamo una situazione molto più vicina a quella del cinquecento grazie a Giannino Castiglioni e ai suoi figli che restaurarono la Chiesa inferiore rinvenendo lo splendido ed elegante apparato decorativo originale. L’alta fascia del Tamburo, finestrata su quattro lati, è affrescata con figure di notevole valore artistico e storico rappresentanti i Santi , il Cristo e la Vergine, mentre la Cupola è caratterizzata da una sorta di cassettonato ripartito in tondi, in parte decorati geometricamente e in parte ospitanti i volti di angeli di bella fattura. La Navata del Santuario inferiore a pianta longitudinale è a tre campate affiancate da altrettante Cappelle per lato. La copertura si presenta a volte a crociera a sesto ribassato. L’apparato decorativo dello spazio principale è piuttosto scarno ma si contrappongono ad esso le superfici delle Cappelle che si presentano riccamente decorate con tecniche e materiali vari. La zona del Presbiterio è caratterizzata da un settore absidale decorato a secco e dal settore Altare dove trovano collocazione due grandi affreschi laterali e la volta decorata.

 

INTERVENTO Settore Cupola e Ciclo Affreschi 1500 (2003/05) 

 

Attraverso analisi stratigrafiche su sezione lucida le indagini preliminari e quelle sui leganti organici su campioni guida hanno dato una chiara identificazione delle stratificazioni pittoriche originali e delle ridipinture. Per il recupero degli affreschi cinquecenteschi, ci si è dovuti occupare, nella delicatissima fase di pulitura, oltre che dei normali fenomeni di degrado che affliggono in genere questo tipo di superfici, della rimozione delle sostanze sovrammesse alle pitture originali .In particolare,durante i lavori sono stati trovati pesanti ritocchi pittorici a secco realizzati durante il restauro del Castiglioni e rimanenze dello strato di calce del seicento, rimaste dopo il primo discialbo del 1948. Il lavoro di restauro ha visto quindi protagonista un’accurata e sensibile pulitura durante la quale sono state asportate tutte le tracce dei depositi di varia natura presenti sulle superfici murarie. Tutti gli interventi di pulitura sono stati cautamente dosati. Per le piccole lacune pittoriche, dovute soprattutto al discialbo operato dal Castiglioni, si è resa necessaria una reintegrazione cromatica mediante utilizzo di acquerelli. Diversamente, quando in presenza di zone lacunose di maggiori dimensioni, si è abbassata l’interferenza grazie a colori neutri stesi sempre con prodotti e tecniche totalmente reversibili.

 

INTERVENTO Settore Navata, Presbiterio, Pennacchi e Transetti (2007/08)

 

Tipicamente interessate da alterazioni degli intonaci causati dal degrado materico e dall’umidità, causa di fenomeni di decoesione, esfoliazioni e perdita di pellicola pittorica, i lavori hanno visto necessaria un’intera opera di revisione del Santuario al fine di ripristinarne la luminosità e bellezza originari. Dopo aver effettuato la ricognizione di tutte le superfici e gli adeguati sondaggi per lo studio dell’applicazione dei materiali e delle metodologie più idonee, si è proceduto al pre-consolidamento, alla pulitura ed infine al restauro vero e proprio delle decorazioni e  degli Affreschi. Di particolare rilevo appunto quelli del Presbiterio, trattati a secco e ad impacco là dove necessario per chiudere con la reintegrazione tono su tono con la tecnica del rigatino ad acquerello,finalizzata a ricostruire il collegamento cromatico e formale del tessuto figurativo.

 

 

 Immagini (18 )


Vista della campata ancora da restaurare

Fronte Cappella durante i restauri

Zona dell'Organo durante i lavori

Vista dell'apparato decorativo durante il restauro

Vista dello stato di degrado prima dei restauri

Durante i lavori
 Altre immagini
Prima e dopo (14)

Particolari

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Test di pulitura su affresco

Particolare decorativo

Durante la pulitura

Degrado delle superfici decorative

Particolare dell'apparato decorativo interno
Il Team (2)
Restauri autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano
 
G.F. Marcato